Michel Roch ESPOSITO

Esempio de l’integrazione dei nostri antenati Procidani nella loro nuova patria: la Francia

Michèle PENTAGROSSA

Mio nonno materno Michel Roch ESPOSITO era il penultimo dei cinque figli di Michele ESPOSITO e di Margarita Ciro ROSELLI, entrambi nati in Procida ed emmigrati in Francia precisamente a Marsiglia nel 1879, come dimostra l’atto di naturalizzazione del 1899. I loro cinque figli, nati in Francia, divennero alla richiesta dei loro genitori francesi per filiazione.

Mio nonno era un carpentiere di marina ma anche un esperto in tutto ciò che riguardava le tele e la preparazione di vele. Egli non aveva ancora venti anni quando incontrò Henri FABRE, un ingeniere marsigliese, figlio di una nota famiglia di armatori e inventore del “idro-aero” ovvero dell’idrovolante.

È grazie alla conoscenza tecnica che mio nonno riescì a mettere in opera la progettazione e la fabbricazione delle ali dell'idrovolante aiutando cosi Henri FABRE a realizzare, a soli 27 anni, il suo sogno: “il decollo dall'acqua”, in questo caso dal laghetto di Berre vicino Marsiglia, volare per poi ammarrare senza nessuna difficoltà. Il primo volo con il suo idrovolante battezzato “l’anatra” si svolse il 28 marzo 1910. [Si puo ancora vedere nella città di Martigues, sul bordo del laghetto, la tettoia su cui l’odrovolante era parcheggiato, nota come il “garage de l'hydravion” oggi però contiene unicamente automobili].

Come si puo leggere in una lettera, la collaborazione con mio nonno continuò poiche Henri FABRE gli scriveva ancora l’11 febbraio 1911 chiedendo se poteva aiutare lui e il suo co-pilota a preparare l’idrovolante per partecipare alla coppa d’Aspremont a Nizza, coll'apparecchio di Martigues. Sempre secondo questa lettera, mio nonno all’età di 21 anni, eseguiva il servizio militare in Marina sognando però di lavorare nel campo degli aeroplani. Henri FABRE per aiutarlo gli mandò il certificato per essere recrutato in questo settore, rallegrandosi di questa prospettiva: “Se con questo certificato riuscirai a lavorare con gli aereoplani, durante il tuo servizio militare, ciò aumenterrebbe notevolmente il tuo valore nella specialità e ti permetterebbe, forse, di trovare una prospettiva lavorativa migliore nella Marina”.

Purtroppo, la guerra del 1914-18 non era lontana e mio nonno incatenò al suo servizio militare quattro anni di guerra durante i quali partecipò al blocco dei Dardanelli. Passò sette anni arruolato nell’incrociatore Jules Michelet! Continuò la sua carriera in Marina, ma lontano dagli aerei.

Anche suo fratello Victor, più giovane di quattro anni, partecipò alla guerra, fu arruolato come infermiere su una nave che curava i numerosi marinai malati di tifo, egli stesso rischiò di morire di questa malattia, salvato poi in extremis da mio nonno, il suo corpo ancora vivo, era già pronto per essere buttato in mare, fu solo grazie a suo fratello maggiore Michel che minacciò di scatenare una rivolta se si fosse gettato in mare il corpo ancora vivo del fratello, che Victor si salvò!

Piccolà consolazione e surreale situazione: Mio nonno, ferito nella battaglia navale, fù trasportato all'isolà di Corfù, al Castello dell’Aquiléon, trasformato in quel periodo in ospedale dagli eserciti francese e serbo. Durante questo soggiorno forzato, scoprì il dolce dormire in lenzuola di seta ricamate della famiglia imperiale degli Hohenzollern. Infatti, questo castello, prima residenza estiva di Elisabetta di Austria (Sissi), fù poi acquisito da Guglielmo di Hohenzollern nel 1907.

Un terzo fratello di nome Nicolas, il più maggiore dei figli, stava al fronte a Verdun. Faceva parte del corpo di telegrafia e morì nel bombardamento del 30 agosto 1918, a 36 anni. Il suo nome appare insieme a tutti gli agenti postali morti per la Francia nell’entrata principale della Posta Centrale di Marsiglia.

Cosi, alla morte di loro padre Michele, nessuno dei figli fu presente al fianco di loro madre, essendo tutti arruolati, o morti per la patria di adozione.


20 gennaio 2009

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